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La dura prova di vivere per un mese intero senza plastica

 

 

Una famiglia di Newcastle (qui la foto al completo) ha raccolto una sfida sulla possibilità di riuscire a vivere un mese senza l’utilizzo della plastica.

L’inquinamento da plastica sta ormai diventando una vera e propria emergenza in quanto, una volta buttata nella spazzatura, non è biodegradabile e se non viene riciclata, può avere una vita lunga anche centinaia di anni.
Questo problema ha cominciato a sensibilizzare molte persone a livello mondiale e in particolare nelle società avanzate, che fanno un consumo di plastica praticamente per ogni cosa.

Di questo si è resa conto anche la famiglia Grecian, che proprio nel momento in cui ha provato a rinunciare alla plastica ha constatato quanto sia difficile.
Questo materiale è diventato ormai onnipresente per qualsiasi cosa dal cibo ai vestiti.

 
Come hanno fatto a vivere un mese senza plastica

Il tentativo di vivere un mese senza plastica è partito dalla mamma Chontelle, che ha subito coinvolto l’intera famiglia (il marito e 3 figli).

Tra le difficoltà che hanno trovato c’è sicuramente quella di acquistare alimenti che non fossero conservati in contenitori di plastica o avvolti nella pellicola.

La signora Grecian è quindi andata alla ricerca, insieme ai figli, di un supermercato dove acquistare cibo sfuso, cioè senza confezioni, portandosi dietro anche dei contenitori di vetro.

Questo ha permesso di risparmiare una quantità importante di plastica e, per la conservazione dei cibi nel freezer, ha utilizzato una sorta di tessuto a base di cera d’api.

Ha anche fatto delle ricerche su internet per conoscere alternative alla plastica ed è riuscita a fare acquisti online in questa direzione. Gli sono stati utili nei casi in cui non è riuscita a trovare quello che cercava nei negozi e supermercati tradizionali.

Un’altra difficoltà incontrata è stata quella di trovare il pane che non fosse avvolto dalla pellicola. La cosa è stata così complicata che alla fine ha deciso di imparare a fare il pane in casa. I primi tentativi non sono stati dei migliori e anche i figli si lamentavano per il pane non proprio gustoso come quello che acquistava prima. Ha quindi coinvolto anche loro nella preparazione e pare che esercitandosi sia riuscita a ottenere un buon risultato. È riuscita a preparare dei panetti soffici e che hanno anche una durata maggiore rispetto al pane prodotto industrialmente.

Ovviamente ogni volta che è andata a fare la spesa ha portato dietro i suoi sacchetti riciclabili, evitando di accumulare buste.

 
I progressi fatti durante il mese senza plastica

La famiglia Grecian ha fatto anche dei progressi in termini utilizzo della plastica, quando proprio non si può fare a meno. È il caso della spazzatura, che deve essere per forza messa nei sacchetti. Con il loro impegno e limitando il consumo di plastica, sono riusciti a ridurre i sacchetti della spazzatura solo a 2 per settimana.
Si sono accorti che anche fare regali per i compleanni o per Natale era diventato un problema, specie per i giocattoli dei più piccoli.

La signora Grecian ha notato che pur riuscendo a trovare giochi che non fossero di plastica, notava che poi nella confezione gli eventuali accessori erano tutti sistemati in bustine plastificate.

L’alternativa è stata quella di scegliere materiali diversi e di avvolgerli semplicemente nella carta. Per i regali agli adulti la soluzione è stata regalare dei buoni, affinché l’incombenza della scelta fosse personale.

Un’altra soddisfazione nell’intento di vivere senza plastica è stata quella di rinunciare ad alcuni acquisti perché non si trovava un packaging diverso e questo ha comportato anche un certo risparmio in termini economici.

Non si è trattato comunque di un sacrificio estremo, ma pensare che un involucro sarebbe rimasto in circolazione per più di 100 anni basta per soprassedere al possesso di un oggetto.

 
Cosa ha imparato la famiglia dopo un mese senza plastica

Come era facile prevedere dopo aver provato un mese a vivere senza plastica, si sono convinti che è meglio continuare.

Da questa esperienza hanno imparato cose molto importanti sia per la loro famiglia, che per la difesa dell’ecosistema mondiale.

Ecco cosa si può fare secondo i Grecian per ridurre l’inquinamento da plastica:

1) Recuperare un bidone per il compostaggio. In questo modo tutto l’umido riciclato contribuirà a rendere il giardino più fertile e quello che può arricchire il terreno sarà eliminato in modo naturale.

2) Trovare materiali e modi alternativi per non usare la plastica. Ogni volta che stiamo per acquistare qualcosa dobbiamo domandarci se per noi è davvero necessaria o se possiamo riutilizzarla. Nel concetto di vivere senza plastica rientra anche l’intento di riutilizzare eventuali oggetti senza acquistarne di nuovi.

3) Utilizzare borse, sacchetti e contenitori ecologici e riciclabili. È utile anche portare con se dei contenitori in vetro per conservare gli alimenti. L’unica scomodità è che vi servirà magari più spazio nel frigorifero e nel congelatore, ma ne vale la pena.

4) Chiedere ai negozi e ai supermercati se hanno un programma di riciclaggio o se prendono in carico i contenitori di plastica per lo smaltimento.

 
E voi siete pronti ad accettare la grande sfida?
 

progetto plastic free july
Il progetto Plastic Free July nato in Australia