Un’insolita trovata che farà riflettere molte persone attratte ormai dal continuo shopping frenetico e dalle mode del momento.
Zippora Marti decide di andare contro corrente e provare che è possibile vivere in modo diverso. Per farlo, Zippora Marti indossa lo stesso abito nero, giorno dopo giorno.
Documenta quotidianamente questo auto-esperimento in un blog con delle immagini e sul suo canale Instagram.
In questo modo vuole attirare l’attenzione su uno stile di vita che sia rispettoso dell’ambiente. Zippora Marti vive con il suo fidanzato a Lucerna.
Riportiamo un’intervista pubblicata sul sito dell’emittente svizzera Schweizer Radio und Fernsehen (SFR) ad opera di Simon Meyer.
SRF: Indossi ogni giorno lo stesso abito nero, non ti sei ancora stufata?
Zippora Marti: No
SRF: Perché no?
Questo vestito per me è diventato un elemento centrale. Potrei indossare tutti gli altri vestiti che ho nel mio armadio, ma in questo modo la scelta è semplice, pur avendo diverse opzioni. Non c’è davvero alcuna ragione per la quale mi sarei dovuta stufare.
Certo, in una piacevole domenica che trascorro in pigiama sul mio divano con un buon libro non indosso il vestito “pro forma” e lo lascio appeso sulla stampella. Ma questi giorni non accade troppo spesso.
SRF: Cosa desideri ottenere con questo progetto?
Prima di tutto, il progetto “ONE” che riguarda me e la mia vita. Si tratta di un passo verso una vita più minimalista e sostenibile. Voglio sfidarmi e vedere fino a dove riesco a spingermi.
Certo, ovviamente è bello poter ispirare e sfidare altre persone.
SRF: Secondo te, qual è il problema principale della odierna società di consumo?
Il problema principale è che c’è sempre qualcosa di nuovo sul mercato e nell’armadio. Ogni stagione, ogni mese, a volte ogni settimana, escono nuovi prodotti che giocano con prezzi a ribasso. Questo è un circolo vizioso.
Il consumatore vuole sempre acquistare più a buon mercato. Per questo motivo il marchio deve essere più economico, e quindi si ricercano produttori più economici: una corsa verso il basso.
E’ possibile contrastare questa tendenza solo acquistando di meno, o talvolta di seconda mano.
SRF: Nel tuo blog scrivi di sostenibilità, sprechi alimentari e rifiuti zero. La tua generazione è interessata anche a questi argomenti?
Penso proprio di sì. Dipende sempre da quali persone ti circondano. Mi spaventa quando qualcuno mi viene incontro con una busta della spesa piena di prodotti nuovi, non molto sostenibili.
È stato durante un periodo in cui spesso o quasi incontravo persone con la stessa mentalità. Viaggiavo molto nel mio mondo.
Ma qualcosa è cambiato. Sempre più persone sono interessate all’argomento e si impegnano in una varietà di campi per un futuro sostenibile. Non appartengono solo alla mia generazione, ma conosco persone impegnate di tutte le età. Interessa tutte le persone e ognuno partecipa a modo suo.
SRF: Questo «Eco-Lifestyle» è solamente una moda del momento?
Certo, si legge, vede e ascolta molto a riguardo già da un po’ di tempo e questo è il motivo per cui sembra essere una tendenza. Tuttavia, credo sia molto più di questo.
Ci sono certamente persone che partecipano solo perché è “alla moda”. Ma ci sono tante persone che si impegnano perché per loro la sostenibilità è davvero importante.
SRF: E poi ci sono anche quelli che sono impegnati in questa tendenza – non è fantastico?
Cercano di vivere in maniera consapevole, di produrre pochi rifiuti, di consumare meno. Cosa succederebbe, se il resto del mondo continuasse come prima?
È facile dire che gli altri non fanno nulla e quindi non partecipano al cambiamento.
In questo momento ci sono circa otto miliardi di persone su questa terra. Ognuno di noi ha una parte di responsabilità. Ognuno può prendere le proprie decisioni e impegnarsi per il futuro che vuole avere.
Mi rendo conto che non tutti lo fanno, e si potrebbe pensare che il coinvolgimento di un individuo non valga nulla.
Ho anche letto che basta il dieci per cento di una società per avviare una rivoluzione – e penso che stiamo sulla giusta strada.
La pagina Instagram del progetto “One”