La prima cosa che si deve fare quando si vuole risparmiare è fare budgeting, ovvero tenere sott’occhio entrate e uscite ogni mese se si vuole arrivare alla fine con un piccolo risparmio. Non è obbligatorio farlo tutti i giorni sebbene sia consigliato. Alcuni tengono le spese annotate solo per brevi periodi dell’anno, ad esempio qualche mese prima delle vacanze in modo da metter da parte un pò di soldi per le agognate ferie estive.
Per chi volesse invece costruirsi un vero piano di accumulo fai da te, dovrebbe prendere la cosa più seriamente e pensare di scrivere su carta tutte le entrate, tutte le uscite e destinare una parte dei risparmi ad un piccolo investimento. Ora, sappiamo tutti che tenerli in banca serve solo a tenere i soldi al sicuro, ma il conto corrente in sè non frutta interessi.
Se siete allergici a termini come BOT, BTP, azioni, fondi e indici di borsa, questo non significa alzare bandiera bianca e pensare che non ci sia una soluzione per migliorare la propria situazione finanziaria.
Come in tutte le cose, ogni azione ha dei costi e dei benefici. Lo sono le nostre scelte di vita, il lavoro, la casa, la città in cui vogliamo vivere o far crescere i figli. Lo sono anche gli investimenti finanziari per cui occorre imparare a distinguere cosa conviene fare dei nostri soldi.
Se da un lato un guadagno superiore ha come conseguenza un rischio maggiore, dall’altro capire come investire piccole cifre (100 euro al mese o al massimo 10000 euro all’anno) con un rischio basso rimane per molti la soluzione ideale per proteggere i propri risparmi portando a casa qualche euro in più a fine anno.
Cerchiamo di capire cosa significa esattamente “proteggere i propri risparmi“. Se li lasciassimo in banca, il denaro perderebbe valore per via dell’inflazione. Se i prezzi aumentano il potere di acquisto della nostra moneta diminuisce. Es. se abbiamo 100 in banca, non investiamo nulla e non li utilizziamo, a fine anno avremo ancora 100 (o forse meno per via dei costi bancari). Passati 365 giorni, quei 100 avranno meno valore perchè, causa inflazione, le stesse cose che potevamo acquistare un anno fa, ora costano di più. Per cui l’investimento minimo che ci consente di proteggere i nostri soldi è almeno equivalente all’inflazione.
Cliccando su questo sito avrete modo di farvi un’idea e vedere i tassi di inflazione in Italia negli ultimi 10 anni. L’unico guadagno possibile senza fare investimenti e lasciando i soldi sul conto è sperare che nello stesso anno si verificherà in Italia una deflazione.
Poniamo il fatto che ci si voglia guardare attorno e verificare cosa bolle in pentola per sapere se ci siano le basi per andare oltre l’inflazione, ossia maturare interessi a fine anno.
In questi casi occorre affidarsi a chi ne sa più di noi, ad un consulente finanziario, per due ragioni:
- per investire soldi occorre tempo per informarsi quotidianamente
- occorre capire il mercato e avere delle solide basi di economia e finanza
I consulenti finanziari collaborano con le banche, posso essere consulenti esterni o dipendenti. Per cui la prima azione da fare è entrare nella propria banca e descrivere al consulente:
- gli obbiettivi che si desiderano raggiungere
- il budget a disposizione
- i costi da sostenere
- il rendimento annuo netto
- la % di rischio
- gli eventuali vincoli
Se state già storcendo il naso perchè vi tocca avere a che fare con la banca, sappiate che non è necessario. Al consulente finanziario interessa gestire parte dei vostri soldi in cambio di una percentuale sul lavoro svolto. Potreste decidere di affidarvi a servizi non strettamente correlati alla vostra banca.
Per ridurre la % di rischio un esperto vi dirà senz’altro di allocare il denaro distribuendolo con saggezza in più titoli o fondi. Quali direte voi? Beh, per tale motivo è corretto pagare una esigua cifra a chi ne sa più di noi. Il mercato cambia in base a diversi fattori per cui i rendimenti sono spesso variabili, ma con una certa conoscenza si può giungere al termine dell’investimento con più di un semplice interesse.
Tutto questo grazie al concetto di interesse composto già discusso nell’articolo sul piano di accumulo per bambini.
Investire i risparmi: esempio concreto
Facciamo un esempio concreto. Se ogni mese metto da parte 80 euro, posso pensare di investire 960 euro ogni anno. Se il mio consulente finanziario riuscisse ad investirli in modo tale da non rischiare il capitale, garantendomi un interesse del 5% e io avessi la costanza di accumulare 960 euro ogni anno per 20 anni, al termine mi ritroverei una bella somma di 33.330,48 euro (di cui 14.130,48 solo di interessi).
Questo significa che partendo da un risparmio di 80 euro al mese, a furia di accumulare questa piccola cifra nel giro di 20 anni mi ritroverei sul conto oltre 14.000,00 euro guadagnati!
Questo perchè ogni anno non solo si accumulano gli interessi sui soldi che depositano ma si accumulano anche gli interessi degli interessi dell’anno precedente. Ecco perchè è possibile veder crescere i propri risparmi in maniera esponenziale. Il fattore più importante in questo caso non è tanto il capitale investito che può essere anche sotto le 1000 euro ma il fattore tempo.
Il consiglio, prima di contattare un consulente finanziario è di farsi due conti in casa e mettere nero su bianco una cifra stimabile e al tempo stesso attendibile di quanto poter investire. Non tanto perchè le clausole impongono un deposito obbligatorio, quanto perchè se vi proponete degli obbiettivi, questi vanno seguiti con costanza onde evitare aspettative negative.
Per farvi un’idea dei costi che chiede il consulente e dei reali interessi, andate sul sito di Moneyfarm Italia, una società di consulenza autorizzata e regolata dalla Consob. Senza alcuna registrazione o telefonata si possono avere utili informazioni:
Alla sezione “Costi” è possibili simulare quanto si vuole investire e verificare quando chiedono per gestire tutto il patrimonio.
Nella sezione “Rendimenti” invece è possibile calcolare in base al valore di rischio (1 il più basso quindi senza rischiare, 6 la soglia massima) la percentuale di rendimento negli anni o il relativo “annualizzato”.